UNA VOCE A GENOVA



DI CHE COSA HANNO PAURA?

Venerdì 28 aprile si sarebbe dovuta tenere una conferenza di Costanza Miriano nell’audotorium del Municipio IV. Ma, a causa delle veementi proteste dell’opposizione e dell’Associazione Liguria Rainbow, il Comune ed il Municipio hanno tolto i patrocini già concessi e la riunione è stata spostata nel salone parrocchiale.

Spiace molto questa marcia indietro delle autorità politiche che hanno ceduto alle proteste di un’associazione arcobaleno che, sotto le mentite spoglie della tutela dei diritti civili, promuove le famiglie arcobaleno, il gender fluid, tutti “valori” contrari alla realtà biologica dell’uomo e della donna.

Occorre considerare che tale presa di posizione non era giustificata dall’argomento della serata (Nessun dolore è insensato), si tratta quindi di un attacco gratuito alla sua persona che come è noto appartiene al mondo cattolico che difende la Vita contro l’aborto, l’eutanasia, le pratiche sessuali contro natura etc. Insomma, difende i fondamenti della biologia umana e della difesa della vita che Papa Giovanni Paolo II definì “valori non negoziabili”. Non una “dei principiali alfieri dell’oltranzismo religioso nel nostro Paese”, ma una che ha il coraggio di difendere il proprio credo religioso, morale e bioetico.

Ma perchè mi chiedo, il comune ed il Municipio hanno fatto marcia indietro? Non sono addentro alle sacre stanze del potere, quindi non lo so. Però mi sembra uno scivolone, una rinuncia alla lotta contro le aberrazioni propagandate dalle terorie sulla fluidità di genere, un “calarsi le braghe” di qualcuno che forse non vuole inimicarsi troppo certe associazioni. Pare quasi che i promotori abbiano avuto paura di dare fastidio a qualcuno, ma a chi? È mai possibile che noi cattolici abbiamo sempre paura di indispettire chi non la pensa come noi, chi si fa portatore di disvalori e li sbandiera si quattro venti, mentre noi viviamo nelle catacombe e abbiamo sempre e comunque sussequioso rispetto per gli altri? Giusto rispettare le opinioni altrui, anche quando non sono codivise, ma agli insulti bisogna rispondere con fermezza e decisione, senza insultare nessuno ma con prese di posizione forti e decise. Forse il nostro Sindaco ha paura di schierarsi apertamente con chi la vita la difende? Con chi contesta la fluidità di genere? Contro chi afferam il “diritto all’aborto” e con chi sostiene l’indisponibilità della propria vita (quindi contro l’eutanasia)?

Invece basta una protesta e qualche insulto per fare marcia indietro. Sarà per caso per fini politici? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno.

Mi spiace caro Sindaco, questa volta non la seguo.

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