UNA VOCE A GENOVA



VENT’ANNI DAL G8

Da circa 20 anni quando a Genova si parla di G8 la memoria non può fare a meno di tornare a “quel“ G8, quello di Genova dove la violenza è stata padrona. E da 20 anni, quando si parla di “quel“ G8, si parla solo ed esclusivamente della Diaz, delle barriere e dei containers posizionate a difesa della zona rossa, delle cariche della polizia.

Mai una parola sui tantissimi violenti che si erano compattati in squadracce al solo fine di mettere la città a ferro e fuoco.

Ma vi sembra naturale che i negozianti e le banche (che notoriamente si affacciano al piano strada) in previsione (facile) delle violenze di questi barbari fuori legge, avessero chiuso e protetto le saracinesche?

Nonostante tutto ciò la devastazione è stata compiuta, grazie anche ai vari Casarino e Agnoletto che sotto le spoglie di pseudo intellettuali agnellini, nascondevano una realtà da lupi e da cattivi maestri.

Lupi ipocriti e falsi che volevano arrivare e fermarsi sul primo gradino dello scalone di Palazzo Ducale (per fortuna che i containers sono pesanti e le barriere erano state ben ancorate), che inveivano contro gli Americani che avevano schierato i Patriot (missili terra-aria) all’aeroporto (si è visto qualche anno dopo cosa è successo l’11 settembre), che inveivano contro i Grandi della Terra, contro le forze dell’ordine, contro le multinazionali che avvelenano il mondo e sfruttano i bambini in Asia per produrre i capi di abbigliamento che loro stessi indossavano. O forse i summenzionati Casarin e Agnoletto con tutti i loro degni compagni indossavano abiti di sartoria prodotti con tessuti italiani?

Ma lo sapete che senza le multinazionali il mondo sarebbe molto molto più povero?

Nessuno usa l’automobile che funziona grazie al petrolio estratto e trasportato dalle multinazionali? Nessuno usa l’acciaio e gli altri metalli estratti e prodotti dalle multinazionali? Nessuno mangia I prodotti della terra che le multinazionali coltivano e trasportano con le loro navi?

State pur tranquilli che il caffè che tutti beviamo non è prodotto da imprese a conduzione familiare che lo tostano a fuoco di legna come le pubblicità ci fanno vedere.

A questa pletora di personaggi falsi come Giuda si sono aggiunti molti “poveri scemi“ o “inutili idioti“, indottrinati di falso ecologismo, pace nel mondo, inni alla fratellanza del tipo “vogliamo bene che siamo tutti fratelli“, ma la realtà purtroppo è diversa.

Sia ben chiaro, lo strapotere dell’industria (capitalistica e di stato) è deleterio e va combattuto, altrimenti torniamo all’Inghilterra dei primi dell’ottocento quando anche i bambini lavoravano 12 ore al giorno. Parimenti devono essere combattute le invenzioni allegre della “finanza creativa“ che trasformano i debiti in attività da vendere agli allocchi che si credono super manager della finanza e si riempiono la bocca di termini inglesi (put, call, option ...) senza neanche conoscerne il significato ed I complessi meccanismi che li governano (crisi dei subprime docet). Parimenti l’inquinamento deve essere combattuto altrimenti la Terra diventerà un deserto.

Molte sono state le carenze delle Forze dell’ordine, questo è innegabile. Ne cito due: aver abbandonato la città alla devastazione ed aver mandato i carabinieri di leva sulle camionette.

Organizzazione, prevenzione e persone esperte ci volevano. Non tanti Placanica senza alcuna esperienza di guerriglia urbana che (inevitabilmente) si sono impauriti di fronte ad una moltitudine di diavoli scatenati ed armati di spranghe, pietre, estintori.

Giuliani, quello che stava andando al mare, un povero diavolo (pace all’anima sua), un punkabbestia dedito allo spaccio ed all’uso di stupefacenti, cresciuto male e non educato dai suoi genitori, pare anche rifiutato dalla famiglia.

Genitori che poi hanno sfruttato (e tutt’ora lo fanno) quel povero cadavere, godendo della notorietà che gli è piombata addosso, che si sono crogiolati con lo stipendio da senatrice di Rifondazione Comunista (così rosso che più rosso non si può) che l’ha manovrata come una marionetta.

Ma di queste cose nessuno parla, né di molte altre (cittadini reclusi, miliardi di lire spesi per cercare di proteggere (senza riuscirci) la cittadinanza, cassonetti ritirati, bocchette e tombini piombati ...

Si parla solamente del povero Giuliani, delle violenze alla Diaz (inammissibili), della globalizzazione che viene presentata come un diavolo a sette teste.

Ma secondo voi, la fame nel mondo si sconfigge con le formaggette della Val d’Aveto e con i salamini di Sant’Olcese (che pure vanno tutelati) o con i milioni di tonnellate di grano, riso, mais ... che le famigerate multinazionali producono nei Paesi che ne hanno più bisogno anche grazie alla selezione di varietà resistenti alle malattie ed alla siccità (anche grazie agli OGM) e commercializzano in tutto il mondo?

Ah no, scusate, noi la fame nel mondo la combattiamo con i cortei delle tute bianche e le loro mani svolazzanti (anch’esse rigorosamente dipinte di bianco)

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