VANNO D’ACCORDO! |
Finalmente! Sindaco, Governatore , maggioranza, minoranza, tutti appassionatamente concordi sulla necessità di FARE. Non sono ironico. Al di là, della forma dei Consigli Comunale e Regionale congiunti (che comunque è stata opportuna) non c’è alcun dubbio che Toti e Bucci sanno collaborare effettivamente e probabilmente sono anche simpatici l’un l’altro. Ma questo ai cittadini non interessa, l’importante è che si operi celermente senza smarrirsi in discussioni teoriche ed ideologiche. A me sembra che la riunione del 4⁄9 sia una testimonianza che Comune e Regione stiano operando, molto e bene (questo può essere opinabile), a me sembra bene. Nella riunione congiunta dei Consigli comunale e regionale, dopo un doveroso minuto di silenzio in commemorazione dei defunti del ponte (chissà, se anche i Consigli di amministrazione di Autostrade, Atlantia... lo hanno osservato) la parola è stata presa innanzitutto da Toti, seguito da Bucci e poi tutti gli altri che si erano iscritti. Per non rendere troppo lunga la riunione era stato previsto che potessero iscriversi a parlare solo i rappresentanti dei gruppi consigliari, i Presidenti dei Municipi nonch&eaacute; il rappresentante dell’ANCI (Associazione dei Comuni italiani). L’intervento di Toti inizia con il rammentare che già due giorni dopo e poi nuovamente il giorno dei funerali si sono tenuti a Genova due Consigli dei Ministri in cui sono stati presi alcuni provvedimenti: è stato decretato lo stato di emergenza per la città di Genova per la durata di dodici mesi, sono stati stanziati i primi fondi per l’emergenza, è stato nominato un Commissario straordinario (Toti stesso). Le prime emergenze affontate sono quelle relative agli sfollati ed ai feriti. Il Comune è stato indicato come ente attuatore delle misure per la viabilità (alcune misure sono già state poste in essere quali l’accelerazione dei cantieri nel ponente della città, i lavori per la Via ILVA al fine di agevolare il deflusso dei mezzi pesanti), è stata affrontata l’emergenza abitativa per gli sfollati, la ripresa delle scuole, sono state avviate consultazioni affinchè la gestione della zona rossa possa essere alleggerita al fine di consentire un parziale rientro nelle abitazioni, sono state insediate tre Commissioni tecniche: una nominata dal Ministero delle Infrasrutture e dei Trasporti, una Commissione è quella della Procura della Repubblica (auspica che le indagini siano il più rapide possibile al fine di accertare perchè si sia vissuta una simile tragedia nonché le responsabilità che evidentemente ci sono); infine una Commissione di esperti che supporterà il Commissario ed il Sindaco per prendere le decisioni sulla messa in sicurezza dell’area, gli interventi strutturali sui tronconi ancora pericolanti, nonché la partenza dei lavori per ridare un ponte alla città. L’ emergenza sarà finita solamente quando il ponte sarà definitivamente ricostruito. Comunica che dei 16 feriti 2 sono deceduti in ospedale e 5 sono ancora ricoverati seppur in costante miglioramento. L’emergenza abitativa è quella principale unitamente a quella occupazionale delle imprese coinvolte (circa 1200) alcune, non molte, sono nella zona rossa le altre sono interferite dalla zona rossa medesima. Per tutte sono già, state emanate misure di sostegno con l’ordinanza di protezione civile e dopo la definizione del censimento definitivo partiranno gli indennizzi dei danni “danno emergente e lucro cessante” come già deliberato dalla Giunta anche per le imprese non direttamente coinvolte o interferite dalla zona rossa che dovranno essere ricomprese in una legge o altro provvedimento analogo da concordare con il Governo. Si tratta di materia non semplice che coinvolge la normativa sugli aiuti di Stato e sulle Zone economiche speciali. Il fabbisogno abitativo riguarda 255 nuclei familiari per un totale di 566 persone. Con i fondi stanziati dal governo è stata avviata la ristrutturazione di 300 abitazioni pubbliche da destinare a chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione, da assegnare secondo una lista di priorità che il Comune sta predisponendo. Ad oggi gli alloggi pubblici a disposizione sono 170, 88 sono già stati assegnati o opzionati. Si dice soddisfatto di questi numeri. Inoltre sono stati offerti 96 alloggi da parte di privati di cui 4 già assegnati. L’ordinanza della protezione civile ha sospeso il pagamento delle rate dei mutui per tutte le case e le aziende interferite dal crollo e l’Autorità per l’Energia ha sospeso il pagamento delle bollette. E` stato attivato anche il contributo per autonoma sistemzione che viene erogato alle famiglie che non vogliono usufruire delle case pubbliche in quanto non consone alle loro esigenze, al momento le famiglie che lo hanno richiesto sono 58 per un totale di 97 persone. Le previsioni per il futuro: è stato intimato ad Autostrade di presentare un piano di messa in sicurezza dell’area (ovviamente a sue spese) considerando che entrambi i tronconi sono stati dichiarati “gravemente compromessi ” il che ha obbligato all’instaurazione di un regime di accesso alla zona rossa molto rigoroso con conseguenti difficoltà per gli abitanti ed il ripristino della linea merci sommergibile del porto che è ancora invasa dalle macerie. Da quando sarà nuovamente consentito si prevede che possa essere liberata in circa due settimane. È stato chiesto alla terza commissione di cui fanno parte professori dell’Universtà di Pisa e di Milano indicati dal Consiglio superiore dei lavori pubblici una valutazione sullo stato di pericolo del manufatto, indagine che verà probabilmente avviata nel corso della settimana al fine di consentire, ove possibile, un contingentato, parziale e temporaneo ritorno nelle abitazioni nonchè per effettuare i lavori di ripristino della ferrovia e per eventulmente riapire parte della zona rossa. Il piano di demolizione che è già stato ingiunto alle Autostrade necessita di ulteriori sopralluoghi, inibiti dalla Procura che ha sequestrato tutto, sono stati autorizzati 36 ore fa ed oggi sono stati eseguiti, quindi ci si aspetta che nei prossimi giorni venga presentato. Per i lavori bisognerà che la Procura effettui il dissequestro del manufatto. Solamente quando il piano di demolizione e di ricostruzione sarà definito si potrà stabilire quante case e quante industrie dovranno essere definitivamente disabitate o riallocate. È già stata votata dalla Commissione e lo sarà nel pomeriggio da parte del Consiglio la legge PRISS sugli indennizzi per le persone e le aziende interferite dai lavori di pubblica utilità al fine di lenire il disagio complessivamente patito dalle persone. Sulla viabilità comunica che fin dal giorno successivo è stato fatto un intervento presso le Ferrovie al fine di aumentare i convogli ed agevolare gli spostamenti su ferro sia all’interno della città sia per quanti devono arrivare da fuori. Nove giorni dopo il disastro sono partiti i lavori per la realizzazione della c.d. Via ILVA che potrebbe essere completata entro settembre ed anche il trasporto via mare è stato aumentato, le corse della nave-bus sono state incrementate del 75%. Per quanto riguarda le scuole: tra gli abitanti “interferiti” vi sono 101 studenti universitari e 563 alunni tra i 6 ed i 14 anni oltre a circa 2600 alunni delle scuole superiori che ovviamente subiranno dei disagi. Per questi è stato attivato un gruppo di emergenza tra la Regione, il Ministero dell’Università ed il Comune, la flessibilità in entrata ed in uscita dalle scuole, il potenziamento del corpo insegnanti, la predisposizione di un piano di trasporti speciali diretti domicilio–scuola, la fornitura gratuita del materiale didattico, l’esenzione del pagamento delle tasse universiaterie per tutti gli studenti sfollati sono tra le misure allo studio. Infine una notazione “politica”: le discussioni sul tema delle concessioni, degli investimenti pubblici, sulle strategie nazionali del “chi fa che cosa” e di ridefinizione del sistema Italia relativamente al tema delle infrastrutture e gli accertamenti della Magistratura sulle responsabilità non devono rallentare di un’ora la ricostruzione, non devono avvenire sulla ferita aperta di Genova che ha diritto ad un canale preferenziale per cominciare a ricostruire quel ponte. L’intervento del Sindaco (inizialmente un poco disturbato dai soliti “loggionisti” ) mi è apparso improntato alla volontà di agire in collaborazione con la Regione, senza accampare pretese giustizialiste che debbono essere giustamente lasciate alla Magistratura, discretamente svincolato dai poteri centrali cui, comunque, bisogna rivolrgersi per ottenere poteri speciali, leggi speciali e soldi, tanti soldi per la ricostruzione e per alleviare almeno parzialmente i dasagi degli sfollati, delle imprese e della cittadinanza tutta. Ovviamente il sindaco ha evidenziato l’efficienza dell’Amministrazione: crollo alle 11,36, prima riunione del Centro Operativo comunale alle 11,42 (Regione Liguria, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, tutta l’Amministrazione Sindaco compreso) “non è eroismo ma solo fare il proprio lavoro”. Gli operatori si sono attivati immediatamente recandosi sul posto. Su questo punto nessuna voce dissenziente si è sentita, segno che evidentemente il Sindaco ha detto la verità. Quasi immediatamente i Sindaci di altri Comuni hanno manifestato la disponibilità ad inviare aiuti (alle 14 il Sindaco Sala, la Appendino e Nogarin di Livorno). La sera stessa sono state fatte sfollare tutte le persone che risiedevano nelle case sotto il ponte (circa 600 persone) provvisoriamente ricoverate al Centro Civico Buranello e poi immediatamente smistate negli alberghi, tanto che già la prima note solo 4 o 5 persone hanno dormito nel Centro. Il giorno successivo si è riunito a Genova il Consiglio dei Ministri presieduto dal Premier che dichiara lo stato di emergenza per il territorio del Comune di Genova per la durata di un anno, Consiglio che si è nuovamente riunito sempre a Genova il giorno in cui si sono celebrati i funerali di Stato. Sono stati stanziati nuovi fondi che verranno gestiti dal Commissario straordinario (Toti) per un totale di 33,5 milioni. Bucci afferma che la città non si è mai fermata né ha mostrato segni di debolezza, tutti hanno collaborato, Regione e Comune in primis. Sono aumentate del 50% le prestazioni sanitarie ambulatoriali in Valpolcevera, è stato potenziato l’elisoccorso dei pompieri ed aggiunta un’automedica all’Ospedale Gallino. A sei giorni dalla catastrofe sono stati già consegnati 45 alloggi, ad oggi sono 150 le famiglie che usufruiscono di appartamenti (su 254), si prevede di terminare l’assegnazione delle case entro fine settembre, il Comune ha ricevuto tante offerte di alloggi da privati ed aziende. Poiché non tutte le abitazioni disponibili sono in zona (la Cassa depositi e Prestiti ad esempio ne ha messi a disposizione 40 già arredati, ma sono a Quarto) le famiglie che preferscono possono anche provvedere autonomamente ad affittare una casa e fare richiesta del contributo fino ad un massimo di 1.200 euro mensili. Anche le imprese sono state oggetto di attenzioni, circa 600 lavoratori hanno ripreso a lavorare grazie ad un’attenta delimitazione della zona rossa, ovviamente in accordo con la Commissione tecnica che dovrà altresì pronunciarsi sulla pssibilità di accedere alle abitazioni per consentire il recupero dei beni in esse contenuti. Anche la Capitaneria del Porto è stata presente ad una riunione per decidere gli interventi da mettere in atto, ad esempio la strada dentro la zona ILVA, appunto la c.d. Via ILVA che, si spera, potrebbe essere inaugurata prima del Nautico. La viabilità ha subito rilevantissime ripercussioni, problemi ci sono all’uscita dell’Aeroporto, il problema principale è che la Valpocevera è divisa in due, bisogna ripristinare al più presto la linea sommergibile e la strada 30 Giugno, tutte le altre strade passano sotto il ponte e quindi bisogna aspettare che venga demolito. Le cose fondamentali, strategiche sono tre: utilizzare i mezzi pubblici che sono in parte gratuiti, la Metro è gratis fino a Brin ed è aperta 24 ore, i passeggeri sono più che raddoppiati, i parcheggi di interscambio di Prà e di Di Negro sono in fase di allargamento), è allo studio un’incentivazione del servizio di carpooling (condivisione delle auto tra privati) con la collaborazione delle aziende (sulle Vie Siffredi e Guido Rossa passano 82.000 mezzi al giorno, se si riuscisse a ridurli a 60.000 sarebbe un ottimo risultato). Il tema della demolizione e ricostruzione è già stato affrontato dal Commissario, ringrazia Renzo Piano per l’aiuto offerto, ovviamente non si sbilancia sul progestto ma riafferma con forza che lui (e la città) non vuole battaglie politiche nè gente che si mette in mostra. Autostrade ha presentato un piano per l’abbattimento dei tronconi, ci vorranno da uno a tre mesi in relazione alla modalità. E` stata inviata una lettera a firme congiunte Bucci Toti al Presidnete Conte ed al Sottosegretario Giorgetti per suggerire una legge ad hoc o altro provvedimento analogo che dia una spinta complessiva alla città non solo per il ponte ma anche per la metropolitana di superficie etc. Termina con vari ringraziamenti e con l’annuncio che il 14 settembre, alle 11,36 tutti sono invitati ad oseervare un minuto di sosta dall’attività mentre al pomeriggio ci sarà una manifestazione pubblica a De Ferrari. Seguono nell’ordine di iscrizione gli interventi dei capogruppo e degli invitati. Crivello ribadisce i ringraziamenti a tutti e la diponibilità a collaborare. Molto conciliante, auspica che dalla sala esca un messaggio unitario che superi ogni colore politico, e che sia possibile un cambiamento del comportamento di Autostrade che ha avuto un atteggiamento un po spocchioso. Esprime sostegno nei confronti di Toti. Affonta il tema della mobilità apprezzando quando già detto da Toti e Bucci e propone un allungamento della durata dei biglietti, infine sulla questione della sanità auspica un potenziamento dell’Ospedale Gallino. Ringrazia i Municipi. Nell’intervento di Crivello, seppure non lo dica apertamente mi sembra di ravvisare una sostanziale aderenza all’operato della Regione e del Sindaco nè ravviso alcuno spirito polemico Pirondini: no polemiche ma fatti da parte della politica tutta insieme, riconosce un buon lavoro a Toti e Bucci sul ricollocamento delle persone sfollate, auspica la cancellazione dei mutui relativi alle abitazioni, defiscalizzazioni, ammortizzatori sociali, risarcimenti a carico di Autostrade, l’istituzione di una Zona economica speciale, l’incremento del trasporto su ferro fin sui moli, occorre terminare celermente i lavori del nodo ferroviario che sarebbero già dovuti essere terminati, e la strada a mare che deve arrivare fino a Multedo e che è già prevista nel PUC, bene il raccordo tra la medesima e l’uscita dell’Aeroporto, gratuità per bus, metro e treni per le aree interessate, bisogna incrementare i treni della metro, ottima idea la nave bus che deve essere allungata fino a Pra, la Val Polcevera è isolata, tutte le principali direttrici sono interrotte, buono l’incremento della viabilità scolastica ed il car pooling, bisogna riprogammare la preparazione dei pasti scolastici con delle cucine di prossimità, ringrazia i Consiglieri municipali di tutte le forze politiche. Salvatore: ci sono cinque emergenze: abitativa, lavorativa, viabilità e trasporto, sanità, messa in sicurezza. Per quanto riguarda la viabilità auspica la realizzazione del nodo ferroviario che è già stato approvato da tutte le forze politiche e che è in una situazione di stallo anche a causa di una serie di contenziosi, bene il prolungamento della sopraelevata portuale (Via ILVA) così come il potenziamento del trasporto via mare, bisogna migliorare la cartellonistica perchè le numerose rilevanti modifiche alla viabilità possono confondere. Bisogna ulteriormente potenziare la sanità della Val Polcevera che è isolata, il pronto soccorso del Gallino deve essere aperto 24 ore, bisogna fornire la vallata di un DEA di primo livello (Dipartimenti d’emergenza di accettazione) potenziando il Micone ed il Gallino e scegliendo tra queste due per la sede del DEA di primo livello. Gli interventi di Crivello, Pirondini e della Salvatore sono senz’altro i migliori, fattivi con proposte concrete, non polemici adeguatamente rispettosi dell’operato della Regione e del Comune che in qualche caso viene espressamente riconosciuto Pastorino: chiede che vengano verificate le infrastrutture regionali, un poco polemico sul rientro delle persone nelle case. Non è vero come afferma che c’è una questione politica, se il ponte insiste sulle case e minaccia di crollare la politica non c’entra, è solo una questione tecnica. Come bene ha detto il Sindaco siamo genovesi e dobbiamo ritrovare il nostro orgoglio, ma per farlo non dobbiamo dimenticare i nostri errori. Quali errori non lo dice, ovviamente, perchè né il Comune né la Regione hanno responsabilità nel croollo del ponte. Discorso volutamente fumoso per eventualmente difendersi dalle critiche. Dice che un esponente della logistica ligure occupa abusivamente le aree che adesso potrebbero essere utilizzate, non c’è una farmacia notturna nella Val Polcevera, bisogna potenziare i servizi sanitari. Costa Stefano: un pensiero per le vittime, gli sfollati e le imprese, specialmente le più piccole ed i commercianti che sono in grossa difficoltà ed un ringraziamento alle istituzioni, alle forze dell’ordine, ai volontari, a tutti i soggetti coinvolti nell’emergenza per l’encomiabile lavoro svolto. Occorre procedere celermente per risolver questa emergenza indifferibile, Genova non può aspettare. Bisogna impegnarsi tutti, ciascuno per le proprie competenze, per accelerare la ricostruzione indifferibile e vitale per il futuro della città. Genova non può aspettare, il suo sviluppo ruota attorno alla logistica del porto che necessita di interventi infrastrutturali importanti, alcuni attesi per troppo tempo ad esempio la rete ferroviaria e le infrastutture retroportuali collegate. Servono strumenti amministrativi ed operativi straordinari, risorse particolari che possano essere impiegate bypassando le procedure ordinarie ivi compese quelle codificate dal Codice degli appalti. Seguono alcune proposte operative: essere parte attiva affinché il Governo emani un decreto legge per la ricostruzione, da attuare attraverso un Commissario straordinario (che indica nel Governatore ) non solo per l’emergenza ma anche e soprattutto per la ricostruzione, istituire una commissione indipendente che studi gli aspetti tecnici che hanno portato al collasso del ponte, cercare una viabilità alternatica per i traffici portuali, potenziare autobus, metropolitana, treni regionali, navebus, nodo ferroviario. Bisogna coinvolgere i municipi interessati. Fontana Lorella: ringrazia tutti quanti hanno operato fin dai primi momenti dell’emergenza, compresi i cani per la ricerca delle persone. Un ponte non cade per fatalità, è evidente che il rischio è stato sottovalutato. Genova ha risposto prontamente attraverso provvedimenti eccezioanli messi in campo in poco tempo, non chiacchiere e polemiche sterili; Comune, Regione e Municipi sono stati pronti ad intervenire in maniera sinergica, vanno apprezzati gli interventi sulla viabilità. Altra priorità è il commeercio, i commercianti possono definirsi “sfollati del lavoro” perché rischiano di chiudere le loro attività a Certosa come a Cornigliano. Il crollo non è un problema di Genova, apprtiene all’Italia intera. È il fallimento di concessioni ed appalti che devono essere integralmente rivedute, un’azienda che ha un miliardo di utili con un fatturato di tre doveva inervenire seriamente sul ponte, le responsabilità apprtengono a chi doveva assicurare la manutenzione. La politica genovese, senza alcuna distinzione di colore politico, chiede giustizia per le 43 vittime innocenti e chiede un nuovo ponte in breve tempo. Lunardon: occorre unità della politica senza distinzione fra schieramenti, occorre verità e giustizia, auspica che l’azione della Magistratura sia celere, rigorosa, inesorabile e non guardi in faccia a nessuno. No alla battaglia ideologica sul tema delle concessioni, faccia il Governo quello che crede ma il modello delle concessioni voluto nel 2008 si pplica alle concessioni esistenti e rischia di essere incompatibile con le esigenze di urgenza che abbiamo a Genova. Società Autostrade, attuale concessionaria, deve pagare tutto, danni diretti ed indiretti, non solo il ponte ma anche le spese per la viabilità alternativa cui il Commissario ed il Sindaco si stanno dedicando con molta serietà, deve pensare al trasferimento ed alla nuova collocazione degli sfollati, che devono essere trattati con le stesse modalità degli interferiti della gronda (estensione del Pris) e indennizzare i danni diretti ed indiretti al sistema delle imprese genovesi. Occorre una legge speciale e l’istituzione della ZES, sospensione dei tributi, dei contributi, dei premi assicurtativi e dei mutui per tutta la durata dell’emergenza, finanziamenti agevolati per consentire il pagamento degli arretrati quando verrà meno la sospensione con tutti gli oneri a carico dello Stato e la ZES perchè l’emergenza durerà anni, non mesi. Non bastano le Zone logistiche semplificate che significano snellezza delle procedure ma non incentivi fiscali attraverso il credito d’imposta per salvare il primo porto italiano che non è intersse solo dei genovesi ma di tutti gli italiani. Infine sulle infrastrutture che ci dovranno essere: tempi certi e rapidissimi per il ponte, anche in deroga alle procedure ma bisogna accelerare anche la gronda ed il terzo valico come hanno detto Toti e Bucci. Rifare il ponte non elimina l’isolamento che già c’era. Rosso: ha apprezzato gli interventi di Toti e Bucci, buone tutte le proposte avanzate, esprime condoglianze alle famiglie dei deceduti ma non bisogna dimenticarsi dei parenti che spesso sono lasciati soli, propone di dedicare il Padiglione Blu della Fiera alle vittime, bisogna guardare al futuro ognuno deve fare la propria parte, ringrazia Berrino (Assessore regionale ai trasporti), il vicesindaco Balleari, Gambino (responsabile delegato alla protezione civile). Come Presidente della Commissione sanità ha fatto un accesso al Celesia ed al Gallino, bisogna fare, non ha proposte in questo momento ne sono già state fatte tante. Lodi: ringraziamenti a tutti, assessori e dipendenti comunali e regionali, è fondamentale definire le colpe, non esiste risarcimento per la perdita di una vita, né di tutti i sacrifici di una vita per la propria casa ma bisogna riconoscere il dolore e la fatica, ringrazia l’amministrazione comunale per l’opera prestata nell’assistenza abitativa agli sfollati ma bisogna pretendere una risposta immediata da parte di Autostrade che deve risarcire i danni diretti ed indiretti, con l’attivazione immediata del Pris. La realizzazione di un nuovo ponte è fondamentale, ci passavano 75.000 veicoli al giorno, la città non può certamente assorbirli, deve diventare una questione nazionale per evitare davvero che Genova rischi di restare isolata. Bisogna rivalutare la strategia del policentrismo della città attraverso i Municipi che sono i luoghi dove i cittadini possono andare ed essere ascoltati sui loro piccoli e grandi problemi. Il Governo deve dare risorse anche per permettere assunzioni, ad esempio l’organico dei vigilidel fuoco è carente di 100 unità, nella sanità circa 800 posti mancanti, bisogna potenziare gli ammortizzatori sociali per le piccole e medie imprese. Lauro: ringrazia tutte le persone che hanno sofferto con dignità sia le famiglie delle vittime sia gli sfollati, è contenta che abbiano scelto il geom. Ravera quale loro rappresentante, ringrazia la Protezione civile regionale. Critica l’intervento di Pastorino che “sgrida” i politici che, invece secondo la Lauro, hanno lavorato giorno e notte, la città va ripensata, ha detto Pastorino, la città è già stata ripensata replica la Lauro. Il Sindaco, il Governatore , i Presidenti dei Municipi a qualsiasi parte politica appartengano si stanno dando da fare. Serve la gronda Senarega: quella mattina era appena terminato il Consiglio della città metropolitana quando è la notizia confermata dopo pochi minuti dalle prime immagini, Genova ha sempre saputo reagire alle disgrazie che l’hanno colpita, oggi, tutti uniti dobbiamo mandare al Governo un messaggio, deve dare le risorse per ridurre i disagi al minimo possibile il che vuol dire che le cose si devono fare bene. Campanella: ringrazia i soccorritori ed i loro indispensabili cani, i medici, i volontari e tutti i genovesi che hanno aiutato gli sfollati offrendo anche i propri alloggi. Ringrazia Toti e Bucci per il Consiglio congiunto e i due rispettivi Presidenti. Ottima l’idea di un documento congiunto che dica, al di fuori delle ideologie, che prima delle divisioni politiche viene il bene della città e di chi soffre per la perdita di una persona cara, la casa e tutti i propri beni. Bisogna rilanciare il progetto di retroporto tra Genova e Alessandria, auspica l’immediata sospensione di tutte le cartelle di pagamento. Vaccarezza: da non genovese tutte le mattine passava sul ponte Morandi e tutte le mattine passerà sul nuovo ponte, ricorda una persona conosciuta che è tra le vittime. Cita De Gasperi per una frase che invece è di James Freeman Clarke un predicatore statunitense che diceva “i politici guardano alle prossime elezioni, gli statisti alla prossima generazione”. Dopo la tragedia si sono verificate due velocità una non gli è piaciuta in generale senza considerare la sua tessera di partito, l’immagine della politica nazionale che è corsa a Genova per un like o per una dichiarazione per prendere un voto in più alle prossime elezioni, gli è piaciuta invece la reazione di questa terra, la politica nazionale che faceva gli annunci e la nostra gente che lavorava. Bisognerà continuare anche in futuro ad essere uniti. Altra cosa che ha dato molto fastidio è che durante il lutto nazionale sia incominciato il campionato di calcio. Infine un elogio alla “gente in divisa” prendono uno stipendio da fame ed hanno rischi incredibili, non dimentichiamocene tra poche settimane fino alla prossima emergenza. Ringrazia il Sindaco, il Governatore e le loro rispettive Giunte. Genova deve ripartire ma servono le infrastrutture, la gronda prima di tutte, Mascia: c’è una novità: si è rinsaldato il rapporto di fiducia tra la comunità genovese e chi la rappresenta (Bucci e Toti), gli amici si riconoscono nel momento del bisogno, dall’apporto concreto che conferiscono, dalla vicinanza fisica, non dalle parole, non dai post su FaceBook, e su questo, Sindaco e Governatore hanno dato buona prova di sé. Questa maggioranza non ha fatto alcun discrimine di appartenenza politica, l’unità delle forze politiche (non tutte purtroppo) si è percepita dai toni propositivi e non polemici che sono stati tenuti; non paga soffiare sul fuoco ed è vergognoso speculare sui morti, paga, invece, come è avvenuto, la vicinanza alla popolazione che tutti i consiglieri comunali, regionali e dei Municipi, anche di opposizione, hanno realizzato. Putti: avrebbe molte cose da dire, ha passato momenti di incredulità e sgomento, dolore, rabbia, è nato e vissuto in Val Polcevera, si è sentito mettere alla gogna per le battaglie che ha portato avanti e che intende continuare, additato come un bastardo (parola sua) da sciacalli, ancora oggi qualcuno porta avanti posizioni politiche per mettere in difficoltà degli avversari, non gli interessano gli avversari, gli interessa che qua ci sono tante persone, tanti amministratori che condividono l’idea di fare qualche cosa di determinante per la città. Ha dei però, bisogna abbandonare i gruppi di potere che hanno tenuto sotto scacco questa città non rincorrendo gli interessi dei cittadini, senza tener conto dell’opportunità politica, delle lobby anche quelle che ci hanno sostenuto elettoralmente, bisogna mettere in gioco le differenze. Avrebbe molto da parlare sulla gronda, ma non oggi, adesso c’è altro di cui parlare. Non vuole partecipare all’ennesima sagra dell’ipocrisia. L’intervento di Putti, al pari di quello di Pastorino è decisamente stonato, fumoso quel tanto per non essere attaccato in un giorno di unità delle forze politiche di fronte alla tragedia, ma chiaramente in disaccordo con tanti. Dice e non dice, quasi minacci di aprire bocca e poi tace. Direi proprio una voce fuori dal coro, non che ci si debba uniformare a tutti i costi, ma in una giornata così se non si è d’accordo, si tace. Boitano: non si devono spegnere i riflettori su Genova, dobbiamo essere uniti, come abbiamo fatto ieri approvando all’unanimità il Pris, dobbiamo esserlo anche nei prossimi mesi. Bisogna assistere le famiglie degli sfollati, bisogna pensare anche alle aziende, tanti mettono a disposizione aree anche al di fuori della provincia, ma non bisogna impoverire il territorio. Dobbiamo essere vicini al Sindaco ed al Commissario. Introduce un argomento che non è stato ancora trattato: le entrate fiscali che il porto dà allo Stato. Se anche solo una piccola percentuale venisse data alla città sarebbe una cosa molto importante, fatevi valere. Bisogna evitare che la burocrazia remi contro, conferma l’importanza del terzo valico e della gronda per le quali occorre un’accelerazione. Conclude ringraziando tutte le forze a comunciare dai Vigili del fuoco, i volontari, gli ospedali . Amico (rappresentante di ANCI Liguria): ringrazia i Consigli comunale e regionale per aver concesso l’intervento perché consente a tutti i Comuni della Liguria di rappresentare il cordoglio e la solidarietà alle famiglie delle vittime ed agli sfollati. Il crollo accende ancor più il faro sulla necessità di decidere sul tema della realizzazione delle nuove infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie per una terra che ha assoluto bisogno di sbocchi verso il Nord Europa. Senza infrastrutture Genova e la Liguria non hanno futuro. Hanno apprezzato il lavoro concretamente svolto da parte della Regione e del Comune, ringrazia gli Assessori regionali (in particolare Berrino, Cavo, Viale) che da subito si sono confrontati con ANCI per affrontare le tante emergenze che da subito sono state evidenziate dai Sindaci. Apprezza le tante proposte in parte già realizzate ma chiede un ampliamento dell’integrazione tariffaria non solo alla Valle Stura ma anche alle altre realtà territoriali delle vallate interne, estendendola anche a Trenitalia, bisogna identificare delle aree di interscambio, bisogna potenziare i servizi socio–sanitari a nord del ponte, l’ospedale Gallino e chiede di poter allargare ai cittadini del ponente l’utilizzabilità del presidio ospedaliero di Savona e a quelli delle valli Stura e Scrivia quelli del basso Piemonte (Ovada e Novi). Ribadisce la necessità di una legge speciale che ritiene di fondamentale importanza. Falcidia (Presidente del Municipio Centro Ovest): ringrazia i Vigili del fuoco, la Protezione civile, le Pubbliche assistenze, i volontari ed i cittadini, i dipendenti comunali, gli altri Presidetni di Municipio, gli Assessori municipali ed i Consiglieri municipali. L’emergenza abitativa è il primo pensiero, è stata affrontata da subito con alta professionalità e dispiegamento di mezzi. I temi legati alla viabilità all’implementazione dei servizi, ai parcheggi di inteerscambio, al piccolo commercio devono essere i primi ad essere affrontati. Ringrazia l’Amministrazione comunale con l’invito ad utilizzare il più possibile i Municipi “che sono sull’asfalto” Romeo (Presidente Municipio Val Polcevera) i tre municipi coinvolti hanno delle esigenze: ci vuole un parcheggio di intescambio nella zona di Vesima, il potenziamento della nave–bus, il potenziamento dei bus collinari, bisogna velocizzare i cantieri per la viabilità interna della città, nuovi parcheggi di intescambio propri della Val Polcevera, la Casa della salute della Val Polcevera, contributi a fondo perduto al commercio (a carico di Autostrade). Toti (intervento conclusivo). Ringrazia per i tanti contributi propositivi che verranno presi in considerazione. Il punto di primo intervento presso il Gallino non potrà diventare un Pronto soccorso perchè ci vogliono molti mesi per realizzarlo, un pronto soccorso senza emodinamica e senza rianimazione sarebbe un imbroglio, è stato messo a disposizione un secondo elicottero per il trasporto agli ospedali. Per quanto riguarda il controllo delle infrastrutture della Regione esiste un piano di monitoraggio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che coinvolge soprattutto i Sindaci e l’ANCI perchè la Regione non ha infrastrutture strategiche che sono in parte di competenza dei Sindaci, molte dell’ANAS e delle Ferrovie e bisogna altresì considerare che non tutti i Comuni hanno uffici tecnici in grado di monitorarle. La logistica deve essere migliorata, ribadisce di essere favorevole alla gronda così come per il terzo valico, perché non si può ancorare il sistema della logistica di una parte rilevante del nord Italia ad un’infrastruttura costruita negli annai ’60. Evidentemente qualcuno ha dormito per troppo tempo e ora bisogna metterci una pezza. Per quanto riguarda gli abitanti della zona rossa che sono comprensibilmente ansiosi di conoscere la loro sorte e di rivendicare i loro diritti ribadisce che sono state individuate per loro 300 case, 88 case pubbliche sono state assegnate (cioè messe a disposizione dei cittadini, anche di alcuni che erano prima agitati a protestare, forse non è stato spiegato loro da parte del Comitato di quartiere), 96 le case private di cui 4 già assegnate, nel prossimo mese altre 150 (incluse le 50 date dalla Cassa depositi e prestiti che sono già arredate, un poco scomode perché sono a Quarto ma purtroppo le case sotto il ponte non ci saranno più e questo non è colpa della politica). È un’aspirazione legittima rientrare nelle case così come tornare a lavorare nelle fabbriche sotto il ponte ma in questo momento nessuno è in grado di affermare che si possa ternarci, forse mai, dipende dalla valutazione tecnica, per quanto siano cari i ricordi non si possono rischiare altre vite umane, non è certo una insensibilità della politica che può soltanto cercare di mitigare il dolore ed il disagio materiale (i mutui sono sospesi, le utenze anche, le case disponibili sono in distribusione e chi non vuole una casa pubblica avrà un contributo al quale si può già accedere). Forse non è stato spiegato bene. La politica può solamente ridare una casa, indennizzare i disagi, tutto il resto sentimenti, ricordi, affetti, non li potrà ridare mai. Entro il 30 settembre tutte le persone avranno un tetto stabile dove potranno rimanere fino a quando con i soldi dell’indennizzo potranno acquistare una nuova casa. A questo punto viene data lettura del documento predisposto dai capogruppi della Regione e del Comune, si procede con la votazione ed il documento viene approvato all’unanimità. Alcune considerazioni personali che hanno ispirato il titolo del presente intervento: ci vuole una disgrazia così grossa per far sì che le forze politiche riconoscano l’operato della maggioranza? Tante volte in Consiglio comunale si ascoltano interventi decisamente e forzatamente critici, senza proposte fattive o alternative a quelle già decise, poco opportunamente recitati al solo fine di criticare sempre e comunque perché, quello, secondo alcuni, è il ruolo dell’opposizione. Ebbene no, in questo caso alcune proposte alternative sono state fatte ma sono fattive ed a mio avviso ben venute, ma nulla fa trasparire, salvo gli intervento di Pastorino e Putti la volontà di fare opposizione fine a sé stessa. Spiace invece vedere le televisioni ed alcuni giornali che fomentano e soffiano sul fuoco della protesta dei cittadini che si credono legittimati a denunciare l’impossibilità, di accedere alle abitazioni. E se i tronconoi cadessero? Perché non intervistare mai i tanti che invece sono soddisfatti di come il Comune li ha assistiti? Infine circa i rapporti tra Bucci e Toti. Alcuni cercano di seminare zizzania ma mi sembra che da quando sono in carica loro Regione e Comune collaborino. Addirittura azzarderei che i nostri “capi” sono reciprocamente simpatici, il che non è importante ma aiuta. Restano le questioni del Commissario straordinario e della legge speciale. Come fa il Governo ad emanare un decreto o che dir si voglia senza consultare gli organi territoriali? Speriamo che dopo le giuste proteste di Toti ci venga messa una pezza, come fa un estraneo che non conosce la realtà ligure a coprire detta carica? Il Commissario straordinario non deve necessariamente essere un ingegnere, sicuramente dovrà avvaleersi di tecnici, ma lui può non sapere nulla di ponti. Dovrà essere un politico, con doti di intraprendenza, un poco di decisionismo, molta diplomazia per mettere d’accordo i partiti perchè quando si tratterà di dividere i soldi gli appetiti risorgeranno, una notevole dose di indipendenza dai partiti. Eh già ma questa non è la descrizione dell’ “ amministratore ideale”? |
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