Che in primavera l’erba cresca rigogliosa ovunque non è certo una novità, inesorabilmente succede sempre da alcuni milioni di anni. Ma visto che si tratta di un fenomeno prevedibile, perché bisogna ridursi in questo stato? La città é sommersa, senza distinzione tra i cosiddetti quartieri alti e le periferie, l’ erba non fa distinzioni politiche, di censo, di razza etc. è proprio democratica, cresce ovunque trovi un granello di terra ed un semino ci vada a cadere sopra.

Con una mozione nell’ultimo Consiglio comunale (24 luglio) presentata da alcuni Consiglieri (Maria Tini, Fabio Ceraudo, Stefano Giordano, Giuseppe Immordino, Luca Pirondini) è stato affrontato il tema delle erbacce e la conclusione è che il Sindaco e la Giunta si impegnano “ad intervenire in tempi brevissimi”. A fine luglio il Sindaco si impegna ad intervenire? Ma scherziamo? La pulizia dalle erbacce non è un’attività imprevista, come detto si ripete inesorabilmente di anno in anno, bisogna aspettare una mozione consiliare per rendersene conto? Caro Sindaco, su questo specifico punto, le carenze sono enormi! Bisogna mettere ordine all’interno del Comune e delle sue società, rivedere le competenze, lo sfalcio dell’erba è un’attività ordinaria, non occorre fare un bando alla fine di luglio per correre ai ripari. Tutte le primavere bisogna fare un piano d’intervento, razionalizzando le rispettive competenze ed evitando lo scaricabarile nel quale noi italiani siamo bravissimi, le aiuole ad uno, i marciapiedi ad un altro, e la pulizia delle foglie secche a chi? Direi a nessuno!

Non mi addentro nell’analisi dei Regolamenti, contratti, o altro per risolvere la questione, non è affar mio, mi limito a constatare (insime e a tutti i genovesi) che la situazione è pessima, spetta a Lei caro Sindaco, risolvere la questione con i Suoi Assessori, con i vertici delle ex Municipalizzate, con i Sindacati. Non è una questione politica ma di civiltà, di decoro del territorio, è inutile organizzare pur meritorie iniziative (scivolo, etc) se poi lo spettacolo è desolante. E se qualcuno rema contro, perchè non prendere in considerazione di far saltare qualche testa?

Caro Sindaco so perfettamente che Lei non leggerà mai questo sfogo di un cittadino qualunque che ha votato per Lei e che la sostiene ma chissà altri magari le hanno già detto le stesse cose d’altronde basta fare due passi per rendersene conto e sono sicuro che Lei ne è già al corrente.